Un tempo gli scambi commerciali si basavano sul baratto e funzionavano in questo modo: io sono un coltivatore e produco cibo e tu sei un falegname che produce mobili. Io ho bisogno dei tuoi mobili e tu hai bisogno del mio cibo, dunque ci scambiamo mobili per cibo, entrambi abbiamo ciò che ci necessita, nessuno avanza niente da nessuno e siamo tutti contenti. Però l'avidità dell'uomo, un po' alla volta, cominciò a guastare il sistema: se io coltivatore pagavo al falegname, ad esempio, un sacco di grano per una sedia, ora ti dico che se vuoi il mio sacco di grano mi devi dare DUE sedie...o viceversa, per una sedia il falegname vuole DUE sacchi di grano. Cosi, qualcuno pensò - giustamente - di assegnare un valore assoluto (ab solutus, sciolto, slegato) ai beni prodotti, e quale valore è più assoluto di quello dell'oro? Da che mondo è mondo è così! Dunque, io coltivatore e tu falegname abbiamo iniziato a fissare il prezzo dei beni da noi prodotti in quantità di oro: per un sacco di grano 1 grammo d'oro, per una sedia 1 grammo d'oro. Ma l'oro di chi era, chi lo possedeva? Solitamente, i forzieri pieni di metalli e pietre preziose sono sempre stati in possesso dei Signori dello Stato - Re, Imperatori, Sovrani o detentori a vario titolo del potere centrale sulle popolazioni. Dunque, i Signori, con quell'oro, comiciarono a coniare monete: una moneta d'oro sulla cui faccia era segnato il valore, ad esempio, di 10 Scudi conteneva un valore corrispondente in metallo prezioso. Essendo gli unici detentori di oro, erano anche gli unici a poter battere moneta.Io, coltivatore, e tu, falegname, vendevamo i nostri beni al Signore che ci consegnava il controvalore, da noi fissato, in monete d'oro. Ben presto, però, i Signori si resero conto che tutto l'oro dei loro forzieri non bastava a pagare i beni di cui necessitavano: dovevano in qualche modo rientrare in possesso dell'oro che avevano distribuito al popolo, in cambio di beni. Nacquero così le tasse: più oro avevi ricevuto durante l'anno, più grande era la parte che dovevi restituire al Sovrano. Con queste tasse il Sovrano poteva nuovamente acquistare beni da noi cittadini operai, restituendoci l'oro che noi gli avevamo consegnato con le tasse. Ma, ancora, l'oro non bastava a pagare tutti i beni prodotti. Ai Signori venne in mente, allora, di fondere nuovamente l'oro delle monete per produrre nuoe monete, di eguale valore nominale (10 scudi) che però contenevano una percentuale inferiore di mnetallo prezioso (dal 20 al 50% in meno): successe così che le monete da 10 scudi cominciarono a contenere una quantità d'oro equivalente a 5 scudi. I 5 scudi rimanenti restavano di proprietà del Signore: questo si definisce reddito da Signoraggio, che praticamente è la differenza tra il valore nominale della moneta e il suo costo di produzione. Tralascio, per brevità, i passaggi successivi, che credo possano essere ben chiari: una volta avviato questo meccanismo, niente più lo fermò e tutt'ora è i vigore, solo che...
Fino al 1929 la valuta avente corso legale, in qualsiasi Nazione della Terra dove fosse in uso un sistema monetario, era direttamente convertibile in oro: ti presentavi ad una qualsiasi cambiavalute e immediatamente il valore nominale del denaro che presentavi veniva convertito in equivalente valore in oro, e questo perchè l'Autorià Centrale che emetteva la moneta avente corso legale nel territorio ne garantiva il valore nominale con altrettanto valore in metallo prezioso. Dal 1929, e fino al 1971, questo fu possibile solo con il Dollaro Americano; dal 1971 neanche più il Dollaro si può convertire in oro. A questo si aggiunga, inoltre, che le monete metalliche erano e restano una minima parte rispetto alla moneta cartacea, che ha costi di produzione praticamente nulli. In questo modo, il Signore (il Governante) poteva avere un diritto di Signoraggio praticamente uguale al valore nominale della banconota stampata - dell'origine della banconota, o "nota di banco", parlerò in seguito. In pratica, il Governo stampava un pezzo di carta dal valore nominale di 100$ , ma che di produzione costava pochi centesimi (ipotizziamo 30 centesimi), dunque il suo diritto di Signoraggio ammontava a 100-0.30= 99.70$. Questa è la pratica tutt'ora in uso: la Banca d'Italia prima, e ora la Banca Centrale Europea e il Sistema Europeo di Banche Centrali (SEBC), stampa la carta-moneta da 100 €uro che poi vende agli Stati membri della UE al valore nominale...ma non basta!
Non basta perchè gli Stati, che non possono pagare la moneta con la moneta per il semplice motivo che non ne hanno di propria, danno alla BCE il controvalore della carta moneta acquistata in Titoli del Debito Pubblico (BOT, CCT etc) i quali, cosa che anche uno sciocco sa, sono gravati da interessi passivi a carico dell'emettitore (dello Stato). Dunque, ipotizzando che l'interesse su questi titoli di Stato sia del 2.5%, per ogni 100€uro che lo Stato Italiano riceve dalla BCE o dalla BdI (Banca d'Italia o Bankitalia - Società per Azioni a capitale privato...ma su questo tornerò) lo Stato ne deve restituire a scadenza 102,5...se vogliamo ricalcolare il diritto di Signoraggio derivante da questo uso, facciamolo: 100 €uro stampati al costo di 30 centesimi di €uro ciascuno più 2.5 €uro di interesse ==>> 100-0.30+2.50=102.20!!! E' matematica, non sono fandonie: ogni biglietto da Cento €uro stampato dalla BCE frutta alla BCE stessa ben 102,20€uro...e qui c'è un'altra considerazione da fare: se lo Stato Italiano chiede alla BCE 100 €uro per i suoi fabbisogni e perchè non ne ha, come fa a restituirne 102 (tralasciamo i decimali)? i 2 €uro in più semplicemente NON ESISTONO, perchè non sono MAI STATI PRODOTTI! In questo modo, lo Stato è costretto a drenare i 2 €uro - che non esistono - dai produttori della ricchezza reale, ovvero da me coltivatore e da te falegname, mediante le imposte, togliendo potere d'acquisto a me e a te (in termine tecnico, demonetizzazione), oppure chiedendo alla Banca Centrale di stampare ulteriore carta-moneta che pagherà con altri Titoli di Stato, aggiungendo così debiti ai debiti già esistenti, e questo in un ciclo pressochè infinito...restate connessi e ve ne racconterò altre di molto più "belle"...
Fino al 1929 la valuta avente corso legale, in qualsiasi Nazione della Terra dove fosse in uso un sistema monetario, era direttamente convertibile in oro: ti presentavi ad una qualsiasi cambiavalute e immediatamente il valore nominale del denaro che presentavi veniva convertito in equivalente valore in oro, e questo perchè l'Autorià Centrale che emetteva la moneta avente corso legale nel territorio ne garantiva il valore nominale con altrettanto valore in metallo prezioso. Dal 1929, e fino al 1971, questo fu possibile solo con il Dollaro Americano; dal 1971 neanche più il Dollaro si può convertire in oro. A questo si aggiunga, inoltre, che le monete metalliche erano e restano una minima parte rispetto alla moneta cartacea, che ha costi di produzione praticamente nulli. In questo modo, il Signore (il Governante) poteva avere un diritto di Signoraggio praticamente uguale al valore nominale della banconota stampata - dell'origine della banconota, o "nota di banco", parlerò in seguito. In pratica, il Governo stampava un pezzo di carta dal valore nominale di 100$ , ma che di produzione costava pochi centesimi (ipotizziamo 30 centesimi), dunque il suo diritto di Signoraggio ammontava a 100-0.30= 99.70$. Questa è la pratica tutt'ora in uso: la Banca d'Italia prima, e ora la Banca Centrale Europea e il Sistema Europeo di Banche Centrali (SEBC), stampa la carta-moneta da 100 €uro che poi vende agli Stati membri della UE al valore nominale...ma non basta!
Non basta perchè gli Stati, che non possono pagare la moneta con la moneta per il semplice motivo che non ne hanno di propria, danno alla BCE il controvalore della carta moneta acquistata in Titoli del Debito Pubblico (BOT, CCT etc) i quali, cosa che anche uno sciocco sa, sono gravati da interessi passivi a carico dell'emettitore (dello Stato). Dunque, ipotizzando che l'interesse su questi titoli di Stato sia del 2.5%, per ogni 100€uro che lo Stato Italiano riceve dalla BCE o dalla BdI (Banca d'Italia o Bankitalia - Società per Azioni a capitale privato...ma su questo tornerò) lo Stato ne deve restituire a scadenza 102,5...se vogliamo ricalcolare il diritto di Signoraggio derivante da questo uso, facciamolo: 100 €uro stampati al costo di 30 centesimi di €uro ciascuno più 2.5 €uro di interesse ==>> 100-0.30+2.50=102.20!!! E' matematica, non sono fandonie: ogni biglietto da Cento €uro stampato dalla BCE frutta alla BCE stessa ben 102,20€uro...e qui c'è un'altra considerazione da fare: se lo Stato Italiano chiede alla BCE 100 €uro per i suoi fabbisogni e perchè non ne ha, come fa a restituirne 102 (tralasciamo i decimali)? i 2 €uro in più semplicemente NON ESISTONO, perchè non sono MAI STATI PRODOTTI! In questo modo, lo Stato è costretto a drenare i 2 €uro - che non esistono - dai produttori della ricchezza reale, ovvero da me coltivatore e da te falegname, mediante le imposte, togliendo potere d'acquisto a me e a te (in termine tecnico, demonetizzazione), oppure chiedendo alla Banca Centrale di stampare ulteriore carta-moneta che pagherà con altri Titoli di Stato, aggiungendo così debiti ai debiti già esistenti, e questo in un ciclo pressochè infinito...restate connessi e ve ne racconterò altre di molto più "belle"...
5 commenti:
Ottimo articolo, semplice da capire e completo. In futuro ci sono speranze che cambi qualcosa e ci sarebbero conseguenze? aumentare la consapevolezza dei cittadini può essere di aiuto?
Ma certo che ci sono speranze... la speranza che fallisca lo Stato. Guarda l'Argentina, l'Islanda e simili. Dopo che sono falliti, circa 5 anni di oscillazione e poi la ripresa. Invece noi stiamo ancora agonizzando. Meglio morire senza soffrire e subito piuttosto che bruciare altre 4-5 generazioni. La soluzione alternativa come dici tu sarebbe una maggiore consapevolezza dei cittadini. Una cultura migliore. Che purtroppo doveva esistere già 50 anni fa. Quando i nostri genitori mandavano a rotoli il paese lasciandoci in un mare di debiti. Adesso la soluzione è solo quella che ho detto prima. L'intelligenza di un popolo (se c'è) va usata al momento giusto non quando è troppo tardi!!!
In questo articolo si espongono concetti privi di qualunque conoscenza economica di base.
Che le monete coniate abbiamo solo un valore nominale, lo si sà ormai da un sacco di tempo, ma questo non ha nulla a che vedere con truffe e crisi.
Fate una confusione terribile... è davvero assurdo.
Voglio riportarvi una breve spiegazione del concetto di: "valore nominale di una moneta"
"La moneta non viene emessa a fronte di riserve di oro detenute dalla banca centrale, come avveniva in passato, né quindi può essere ceduta alla banca emittente in cambio di oro o di un altro bene.
La circolazione della moneta e quindi il riconoscimento del suo valore nominale dipendono solo ed esclusivamente dalla fiducia che chi riceve in pagamento una certa quantità di denaro ha di poter cedere a sua volta tale denaro ad altri soggetti in cambio di altri beni e servizi. Questo "meccanismo fiduciario" garantisce che il valore nominale sia anche il valore reale della moneta."
Questo è un concetto BASE di economia, ed è tutto tranne che la causa di truffe e crisi economiche. Se oggi si dovesse ancora tener conto del valore intrinseco delle monete, avremmo bisogno di quantità d'oro impressionanti. Un idea priva di qualunque logica.
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